BOLLETTE: 6 milioni di italiani hanno paura di cambiare fornitore. Sfatiamo i falsi miti.

BOLLETTE: 6 milioni di italiani hanno paura di cambiare fornitore. Sfatiamo i falsi miti.

Introduzione
Un’indagine condotta da Facile.it in collaborazione con l’istituto di ricerca Annalect ha rivelato che molti italiani esitano ancora a cambiare fornitore di luce o gas, spesso per paure infondate. Queste remore possono essere legate al timore di costi nascosti, di restare senza energia, o alla convinzione che sia necessario cambiare il contatore.

Falsi miti da sfatare
Nel 2023 circa 6 milioni di italiani hanno cambiato fornitore di energia elettrica e oltre 3 milioni quello del gas. Tuttavia, altrettanti rimangono ancora restii a farlo, principalmente a causa di timori ingiustificati. Tra le principali paure emergono l’idea di dover affrontare spese aggiuntive, di restare senza luce o gas, o di dover cambiare il contatore. Ecco sei miti da sfatare per superare queste paure.

Cambiare operatore ha dei costi?
La paura più diffusa, indicata dal 14% degli intervistati, è che cambiare fornitore possa comportare costi aggiuntivi. Tuttavia, questo timore è privo di fondamento. Nella maggior parte dei casi, il passaggio al nuovo fornitore è gratuito. La legge permette alle aziende energetiche di includere una clausola di recesso solo in contratti a prezzo bloccato e durata determinata, ma è una pratica rara e sempre chiaramente indicata nel contratto. È importante leggere con attenzione i termini prima di sottoscriverlo.

Quanto tempo ci vuole per cambiare fornitore?
Il 13% del campione ritiene che il processo di cambio fornitore sia complicato e richieda molto tempo. In realtà, la procedura è semplice e veloce. Basta scegliere il nuovo fornitore e inviare i dati della fornitura (ad esempio, i codici POD e PDR presenti in bolletta) e quelli dell’intestatario. Il tutto si può fare online o di persona in negozio, risolvendo la questione in pochi minuti. Anche la firma del contratto può essere fatta a distanza, utilizzando strumenti digitali.

È necessario cambiare il contatore?
Un altro mito da sfatare riguarda la sostituzione del contatore, temuta dal 10% degli intervistati. In realtà, cambiare fornitore non implica alcun intervento sull’impianto o sul contatore. L’unico caso in cui potrebbe essere necessario sostituirlo è se si decide di aumentare la potenza della fornitura elettrica contestualmente al cambio di fornitore.

Si rischia di rimanere senza luce o gas?
Il 9% degli intervistati teme che il cambio fornitore possa lasciare la propria casa senza energia elettrica o gas. Questo timore è infondato: il passaggio non prevede interruzioni della fornitura. Il processo è gestito in modo da garantire continuità, senza alcun rischio di restare al buio o al freddo.

Il passaggio richiede tempi lunghi?
Un altro falso mito, indicato dal 6% degli intervistati, è che i tempi per cambiare fornitore siano troppo lunghi. Generalmente, l’attivazione della nuova fornitura richiede dai 30 ai 60 giorni, a seconda della data di firma del contratto. Per chi desidera accelerare i tempi, è possibile rinunciare al periodo di ripensamento di 14 giorni. Durante l’attesa, il cliente continua a ricevere regolarmente energia e gas senza dover fare nulla.

Esiste un limite ai cambi di fornitore?
Tra le motivazioni più curiose emerse, il 2% degli intervistati crede di aver raggiunto il numero massimo di cambi possibili. Questo è un timore infondato: non esiste alcun limite al numero di cambi di fornitore. Va solo considerato che alcune aziende energetiche potrebbero scoraggiare comportamenti come il ‘turismo energetico’, ovvero il cambio frequente di fornitore in brevi periodi, con il rischio che una richiesta di fornitura venga rifiutata.

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